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lunedì 10 giugno 2019

È solo la lingua che fa eguali": attualità dell'esperienza della Scuola di Barbiana raccontate in "Lettere a una professoressa".

La lingua è uno degli elementi chiave che distingue l'uomo dagli animali e che ha portato l'umanità ad una maggior consapevolezza si se stessa attraverso la ragione, la filosofia, la religione.
Ha permesso lo sviluppo scientifico e tecnologico e, attraverso la diplomazia, ha posto fine alle guerre o addirittura le ha evitate.
Bisogna educare all'uso consapevole della lingua, insegnando ad avere una giusta coscienza di ciò che si sta dicendo, usando parole adeguate al contesto.
Soprattutto la scuola deve insegnare  a tutti la capacità  di esprimere pensieri, idee e sentimenti nel modo più preciso  possibile per capire ed essere capiti e vivere nella società come persone libere.
                                                                       Marco, I Liceo linguistico

lunedì 3 giugno 2019

"La delegittimazione dell'avversario" - Cicerone, "Pro Coelio", passim

Molto spesso, seguendo diversi programmi televisivi che propongono gare fra squadre diverse o dibattiti mi capita di vedere come gli adulti si confrontino diffamando l'avversario.
Le persone parlano alzando la voce per far prevalere il proprio pensiero e spesso usano anche parole poco appropriate ed insulti che generano solo tensione e rancore. Chi ascolta è confuso e infastidito.
È anche peggio se l'indulto è allusivo e si lascia solo intendere quello che non si ha il coraggio di dire apertamente.
Spesso si usa questo genere di comportamento nei confronti delle donne, mettendo in discussione la loro serietà.
Ne è un esempio l'orazione di Cicerone "Pro Coelio" in cui l'autore, per difendere il suo cliente, non esita a diffamare la sua accusatrice Clodia, descrivendo il suo comportamento disinibito e libero nel tentativo di rendere inattendibile la sua testimonianza.
Penso che gli adulti dovrebbero accettare di confrontarsi con l'opinione degli altri in modo sempre almeno rispettoso, a prescindere dalle persone con cui si confrontano.

                                                                    Eric, IV Liceo delle Scienze Umane

lunedì 27 maggio 2019

"È solo la lingua che fa eguali": attualità dell'esperienza della Scuola di Barbiana raccontate in "Lettere a una professoressa".

La comunicazione è alla base della vita quotidiana di tutti, ora più che mai, e il linguaggio è lo strumento attraverso il quale essa può avvenire.
Per sostenere un dialogo sereno servono delle basi comuni e si può fare una scelta o avere un'opinione solo comprendendo le opinioni altrui.
Viene spesso detto che le parole possono essere più forti delle armi, ma per esserlo è necessaria la loro conoscenza, così come la capacità di usarle.
Il voler comunicare in sé non rende possibile la comunicazione,  ma è necessario un punto di incontro, un modo di relazionarsi capibile ed utilizzabile da tutti i soggetti coinvolti, rappresentato dalla parola.
La lingua è necessaria per una vita consapevole e vissuta al pieno delle proprie possibilità; infatti ritengo che solo comprendendo pienamente l'importanza del saper comunicare si può farlo sfruttando ogni opportunità per essere strumento di utilità per tutti.

                                                                                     Michela, II Liceo Scientifico



mercoledì 15 maggio 2019

L'ira di Achille e Agamennone, la mia ira oggi. "Iliade", I, vv.148-192

Secondo me, l'ira è un'emozione a cui non dovrebbero dare ascolto né la persona che la prova, né chi ne è vittima.
Durante i momenti di rabbia assoluta, spesso accade di ferire amici e familiari, pronunciando parole che realmente non pensiamo.
Credo che per evitare tali possibilità si debba indirizzare l'ira in altre azioni, oppure riflettere sulle ragioni che l'hanno provocata, che spesso sono di scarsa importanza.
Bisogna evitare di agire d'impulso, cercando di affrontare la situazione con serenità.
L'ira è momentanea, mentre l'amore e il rispetto per le persone care  sono per sempre.
     
                                                                                   Marco, I liceo linguistico

L'ira di Achille...la mia ira oggi. "Iliade", libro I, vv. 327-359

Ricordo molto chiaramente l'ultima volta in cui mi sono arrabbiato!
Mi era appena stata comunicata la notizia della malattia; erano molti i sentimenti che navigavano nella mia mente come barche in tempesta.
Sicuramente la rabbia prevaleva sugli altri. Era una rabbia insolita, che non avevo mai provato, contro il mondo intero, senza limiti, perché la mia vita era stata sconvolta e io ero impotente contro un nemico invisibile.
Avevo voglia di gridare a tutti che non era giusto!
Ricordo che, a un certo punto, la rabbia e la tristezza si sono fuse in un unico sentimento che è sfociato nel pianto. Un pianto che solo i miei genitori sono riusciti a consolare.
È come dopo ogni tempesta torna il sole, piano piano, queste forti emozioni negative se ne sono andate e sono state sostituite da pensieri felici, anche grazie all'ambiente amorevole trovato in ospedale, alla famiglia, agli amici.
L'ira, nelle persone violente, può portare ad atti estremi che feriscono profondamente altre persone.
Ferire non significa solo picchiare. Gli insulti possono provocare ferite gravi che non sempre riescono a guarire.

                                                               

L'opera inizia con l'attacco di un drago al principe Tamino che per lo spavento sviene. È così soccorso dalle tre dame della regina della notte che gli mostrano un ritratto di Pamina, la figlia della regina, rapita dal malvagio Sarastro.
Il giovane se ne innamora e giura di salvare la fanciulla. All'udire le parole del principe, la regina fa la sua comparsa trionfale e lamenta il suo dolore per la perdita della figlia.
L'ira e la collera della regina si rivolgono agli dei. In questi versi ella esprime al massimo il suo odio verso Sarastro e, con la sua acuta voce da soprano, mostra tutta la sua rabbia verso il nemico.

                                                                    Leonardo, I liceo delle Scienze Umane

venerdì 15 febbraio 2019

Parole e simmetrie

Abbiamo riflettuto sui diversi linguaggi che abitualmente utilizziamo. La comunicazione non è fatta soltanto di parole, ma anche di immagini e di musiche. Prendendo spunto da una delle schede didattiche pubblicate sul sito paroleostili.com, siamo andati ad esplorare il mondo della musica, dell’architettura  e  della natura alla ricerca di immagini e suoni ‘consonanti’. Le simmetrie assiali e centrali studiate in matematica si ritrovano nelle armonie musicali, architettoniche e naturali. Abbiamo osservato che esiste un rapporto tra l’armonia delle immagini in arte, in natura e l’armonia musicale.
Da ricercatori di immagini e suoni, siamo diventati autori e compositori.

Gabriel

La simmetria

Ecco i risultati delle nostre ricerche e le nostre produzioni…